Secondo due studi, uno statunitense e uno italiano, ridurre i grassi dalla dieta diminuisce in modo significativo il rischio di morte per cancro al seno. I risultati sono stati appena presentati all’Asco di Chicago.
Che una dieta sana ed equilibrata sia fondamentale per stare in salute è ormai ampiamente dimostrato. Ma non solo: una dieta a basso contenuto di grassi, ovvero caratterizzata da dosi quotidiane di verdura, frutta e cereali, è in grado di diminuire significativamente il rischio di morte per tumore al seno del 21%. A dimostrarlo è stato uno studio del team di ricercatori del Los Angeles BioMedical Research Institute in California, i cui risultati sono appena stati presentati a Chicago, durante il congresso annuale dell’American Society for Clinical Oncology (Asco).
Per capirlo, i ricercatori hanno coinvolto 48.835 donne postmenopausa tra i 50 e i 79 anni di età, provenienti dal progetto Women’s Health Initiative(Wht), senza precedenti per tumore al seno. Nell’arco di tempo tra il 1993 e il 1998 i ricercatori hanno suddiviso le donne in due gruppi: al primo (il 60%) è stato chiesto di seguire un’alimentazione normale, con il 32% di grassi sul totale delle calorie. Mentre il secondo (il 40%) ha seguito una dietacaratterizzata da un consumo di grassi ridotto del 20% sul totale delle calorie giornaliere e un aumento di porzioni giornaliere di frutta, verdura e cereali. Precisiamo, inoltre, che nell’arco di tempo tra il 1993 e il 2013 sono stati diagnosticati 3.374 casi di tumore al seno.
Dalle analisi, i ricercatori hanno osservato che dopo un periodo di follow-up di circa 20 anni, il gruppo delle donne a cui era stata assegnata la dieta a basso contenuto di grassi, riportava complessivamente una serie di beneficiper la salute sia a breve che a lungo termine, rispetto al gruppo che aveva seguito una dieta normale. Ma non solo: tra le donne con diagnosi di tumore al seno, quelle che avevano seguito una dieta a basso contenuto di grassi riportavano anche una riduzione significativa del rischio di morteper tumore al seno del 21% e mortalità per qualsiasi causa del 15%, rispetto alle donne che avevano seguito invece una dieta “normale”.
“Questo è il primo studio clinico, randomizzato e controllato, che dimostra come un cambiamento nella dieta può ridurre il rischio di morte per tumore al seno in una donna in postmenopausa”, spiega l’autore della ricerca Rowan Chlebowski. “Questa ricerca dimostra che la dieta può fare la differenza nel rischio di morire di cancro al seno”, ha commentato Monica M. Bertagnolli, presidente Asco. “E si aggiunge a un crescente numero di studi che mostrano effetti positivi simili tra le varie tipologie di cancro”. I benefici della dieta a basso contenuto di grassi sono stati dimostrati anche da uno studio italiano, presentato sempre in questi giorni durante l’Asco. Questa volta, le donne coinvolte sono state 204, di età media di 49 anni, tutte in una fase iniziale di cancro al seno. “Questa ricerca evidenzia anche un’importante riduzione del tasso di depressione”, spiega all’AnsaGiampaolo Tortora, direttore del Cancer Center del Policlino Gemelli. “Contro il cancro al seno il controllo nutrizionale è fondamentale e non è assolutamente un aspetto secondario: i grassi, infatti, non sono molecole inermi ma producono sostanze infiammatorie ‘pro-tumore’ che aiutano il cancro a proliferare. È dunque paradossale seguire terapie mirate e poi auto-danneggiarsi con un’alimentazione sbagliata”.
di Marta Musso