A che età è opportuno sottoporsi ad esami diagnostici per prevenire il tumore al seno?

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Il Dottor Angelo Giacomazzi, Chirurgo specialista in Senologia, Chirurgia Generale e Proctologia, nonché Vicepresidente dell’associazione Fiori di Cactus onlus nata dalla volontà di un gruppo di donne che hanno vissuto l’esperienza del tumore al seno, chiarisce quali sono le linee guida ma soprattutto quanto conta la valutazione specifica di ogni caso. 

Va innanzitutto spiegato che la mammella è un organo denso e duro, ma col passare degli anni la ghiandola mammaria viene sostituita dal grasso che si introduce all’interno, rendendo l’organo meno compatto: ciò favorisce l’indagine diagnostica. Per le donne molto giovani non ha senso né la mammografia né l’ecografia, anche perché la possibilità di ammalarsi di tumore al seno è remota, per cui l’indicazione è: educazione sanitaria ed autopalpazione. Se, durante la palpazione, emergono dei noduli sospetti, è opportuno sottoporsi ad una visita senologica. Sarà il medico a prescrivere eventuali accertamenti diagnostici, in caso di necessità. 

Se la donna ha almeno 35 anni e ha un seno molto compatto e duro, è indicata l’ecografia, esame che consente di individuare eventuali nodi, cisti e lipomi, mentre la mammografia non sarebbe efficace nella maggior parte dei casi in base alla densità del seno. 

Salendo con l’età, dai 45 anni in su è indicata la mammografia, esame completo ed esaustivo. 

Va sottolineato che l’età non è ovviamente l’unico parametro, il parametro più importante è sempre la valutazione del caso specifico da parte di un medico tramite una visita senologica, con un approccio personalizzato. 

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