Plaber Srl nasce nel 2006 come azienda produttrice di valigie in resina ad alta resistenza e a tenuta stagna, vendute con il marchio HPRC (High Performance Resin Cases) utilizzate dai professionisti di tutto il mondo per proteggere e trasportare la propria attrezzatura.
Mille clienti in più di 80 paesi e, dalla sua fondazione nel 2006, una crescita media annua del fatturato del 18,5%. L’azienda con sede a Bassano del Grappa e una filiale in New Jersey (Plaber America) si è ulteriormente rafforzata nel 2021. Plaber e Plastmeccanica, impresa emiliana specializzata nella realizzazione di stampi e manufatti in materiale plastico, sono confluite infatti in un unico gruppo, dando vita al primo polo del contenitore tecnico ad alta resistenza. Non solo valigie, quindi, ma soluzioni di protezione e trasporto in sicurezza per diversi campi di applicazione, come ConeCarts, l’altro brand del gruppo di carrelli multiuso ad elevate caratteristiche prestazionali, al quale si aggiungono i contenitori tecnici iper-resistenti Alstora da pochissimo disponibili sul mercato.
“Creatività, innovazione, sostenibilità guidano da sempre le nostre scelte in un mercato di nicchia ma dalle grandi potenzialità in settori strategici come il medicale e l’entertainment – spiega Davide Bertossi, amministratore delegato di Plaber -. A caratterizzare Plaber è un servizio a 360° e su misura per il cliente che ci viene ampiamente riconosciuto dal mercato unitamente ad una indiscutibile qualità del prodotto. È possibile personalizzare ogni modello, sia con diverse tipologie di interni che innumerevoli caratterizzazioni esterne, da ultima anche il servizio di laserizzazione. Si tratta di prodotti a basso impatto ambientale, progettati per durare nel tempo e realizzati senza alcuno scarto di materiale”.
L’azienda inserisce gli sfridi delle lavorazioni all’interno del ciclo produttivo ed è sempre più orientata all’utilizzo di materiale rigenerato e di biopolimeri, composti ecocompatibili. Un’attenzione all’ambiente costante e crescente che si concretizza anche in investimenti sempre maggiori in fonti di energia rinnovabili per arrivare ad ottenere dei prodotti “zero energy”. Impatto ambientale nullo, energia pulita e, soprattutto, autoprodotta.
Sito: www.plaber.com
