“Più sei giovane, più il tumore al seno corre velocemente”
“Quando sono stata ricoverata, dopo la mastectomia, ho parlato con altre donne e, confrontandomi con le esperienze altrui, ho capito che la mammografia va fatta con regolarità, senza saltare i controlli”. Karin Amadori, cantante, autrice e artista, 36 anni, due anni fa ha subito una mastectomia, oggi è considerata guarita, ma sarà fuori pericolo fra altri tre anni, dopo la fine del follow up.
Essere colpita da tumore al seno così giovane è stato uno shock?
Sì, lo è stato purtroppo, non so quale sia stata la causa, probabilmente avevo passato un periodo molto stressante, in cui lo stress silente, pur non evidente, ha indebolito le mie difese, sommato ad una scorretta alimentazione e ad uno stile di vita poco regolare. A volte dobbiamo trovare il tempo per connetterci con noi stessi evitando il rischio di burnout. Parlando con un’oncologa, ricordo che mi disse: “Più giovane sei, più veloce corre la malattia, aumentando il pericolo”. Io avevo scelto di essere consapevole di tutto, mi sono voluta informare. Quando è arrivata la diagnosi ero già nel pieno della mia carriera lavorativa e volevo sapere a cosa andassi incontro.
Cos’hai appreso dal confronto con altre donne?
Ho incontrato tante donne in quel periodo, alcune davvero giovani, 25-30 anni, con tumore al seno, penso che la mammografia andrebbe fatta sin da giovani. Non bisogna evitare l’esame per paura di scoprire cose negative, è meglio prendere il problema per tempo, la medicina ha fatto passi da gigante, a me, ad esempio, ha salvato la vita. Se avessi ragionato con la paura, pensando di non fare l’esame per non sapere, non so se sarei qui oggi. La mammografia è un esame indolore, dura 5 minuti, non è invasiva! Ricordiamoci che l’età delle donne colpite da tumore al seno si sta abbassando e dobbiamo prenderne consapevolezza. Inoltre, durante l’operazione mi sono sottoposta alla contestuale ricostruzione del seno, cosa che consiglio di fare, quando possibile. Mi piacerebbe che ci fosse anche un supporto psicologico per chi attraversa questa situazione, in quei momenti ci vuole una grandissima forza e lucidità, a me, nonostante i momenti di difficoltà, è risultato abbastanza naturale, ma non tutte sono in grado di essere così in quei momenti e chi non ci riesce va assolutamente aiutato! E soprattutto è fondamentale, circondarsi delle persone che ci vogliono bene.
Come hai modificato il tuo stile di vita dopo la malattia?
Ho cambiato alimentazione, limitando i cibi conservati, i tanti zuccheri, e gli orari irregolari che troppo spesso porta a fare il mio lavoro, mi godo la vita, ma evito insomma tutti gli eccessi. Prima della diagnosi mi nutrivo male e in orari strani, il mio pranzo spesso era casuale, dalle cose pronte confezionate al biscotto per tamponare la fame, oppure saltavo direttamente la pausa e arrivavo affamata la sera. Poi mi capitava di sostituire la cena con gli aperitivi. Ora ho cambiato stile di vita, mi prendo più cura di me stessa e dedico più tempo alle mie pause, per nutrirmi, rigenerarmi e ricaricarmi.
Continuo ad essere molto eclettica, istintiva, imprevedibile, determinata, autoironica, ma al tempo stesso seria; penso che la vita si debba prendere con leggerezza, che non vuol dire ovviamente essere superficiali, ma basarla sullo stare bene, sul non dare peso alle cose futili, sull’ascoltarsi, cerco di prenderne tutto ciò che c’è di positivo, circondandomi solo di belle persone, facendo ciò che mi rende felice, aiutata anche dalla mia creatività. Penso a realizzare tutti i miei sogni, sia attuali che futuri, credo non si debba mai mettere limite ai sogni. Uno dei più grandi che ho è poter vedere mia figlia Asia di quasi 12 anni, realizzare a sua volta i propri di sogni, ma già solo sapere sia felice mi fa stare bene.
Cosa significa sognare per te?
Non accontentarmi di quello che ho, perché come non si devono mettere limiti ai sogni, non vanno messi neanche alla felicità. Ogni volta che ho realizzato un sogno ne ho voluto avere un altro e continuerò così per tutta la vita. Apprezzo quello che ho, ma allo stesso tempo mi pongo degli obiettivi.
Il tuo prossimo sogno/obiettivo da realizzare?
Sogno di sentire un mio brano a Sanremo e di fare la doppiatrice, anche un piccolo anello di doppiaggio, ma sarebbe un sogno grande per me. Sto frequentando un’Accademia per il doppiaggio a Roma, dove studio doppiaggio, recitazione e dizione.
Un incoraggiamento a chi vorrebbe lanciarsi in nuove sfide, e non ne ha il coraggio?
Dico spesso: solo cadendo si impara davvero a stare in equilibrio, ci insegnano questo fin da bambini, a risalire sulla bici dopo una, due, tre, infinite cadute, perché l’importante non è il tempo che ci si impiega per raggiungere un obiettivo, ma avere un obiettivo, perseguirlo e metterci impegno e determinazione che ci danno la forza di riprovarci sempre, nonostante tutto, e di arrivare a raggiungerlo. Insegnate il Problem Solving sia da bambini, è di vitale importanza.
Dove possiamo ascoltare la tua musica?
Ho pubblicato una serie di singoli trasmessi nelle radio locali e nei vari Network e che potete trovare in Spotify, YouTube e in tutte le piattaforme di streaming.
Inoltre, ci sono due canzoni scritte anche da me in un film uscito il 31 dicembre 2022 in tutte le sale cinematografiche italiane: il film si intitola Flamingo Party, commedia romantica con Charlotte M. diretto da Emanuele Pisano, la colonna sonora è di Diego Calvetti.
Negli ultimi anni ho scritto con vari artisti ed autori, collaborato a diversi progetti e pubblicato brani, ma non mi fermo. Sono un’eterna sognatrice.
Intervistata: Karin Amadori, Autrice Warner Chappell, Cantante e Insegnante di Canto.
Maria Chiara Pellizzari
Laureata in Giurisprudenza all'Università Bocconi di Milano, giornalista, scrittrice e copywriter, è la Direttrice Responsabile del Magazine online WelfareCare.