In quale periodo la mammografia è più efficace?
Molte donne si chiedono in quale fase del ciclo mestruale è preferibile sottoporsi alla mammografia. A fare chiarezza è il dottor Vincenzo Garraffa, medico specializzato in Radiologia Medica.
“È più affidabile eseguire le indagini – mammografia ed ecografie nella prima metà del ciclo mensile, definita fase proliferativa. Infatti, nella seconda metà del ciclo mensile, definita fase secretiva, a causa della stimolazione ormonale che abitualmente porta al flusso mestruale o a favorire l’annidamento di un ovulo fecondato per l’avvio di una gravidanza, si possono avere fisiologiche variazioni strutturali delle ghiandole mammarie e, quindi quadri mammografici ed ecografici poco utili per confronti con esami precedenti”.
Il dottor Garraffa evidenzia che è meglio sottoporsi all’esame mammografico sempre nella prima fase del ciclo, in modo che l’esito dell’esame possa essere confrontato con l’esito dei precedenti e futuri esami effettuati nella stessa fase. “Deve tenersi presente, inoltre, che nella seconda fase del ciclo mensile la donna avverte una maggiore tensione e ed una fastidiosa sensibilità delle mammelle sotto la spinta ormonale e di conseguenza un maggior disagio a sottoporsi alla pur sopportabile pressione del limitatore dell’apparecchiatura, pressione indispensabile per effettuare una tecnicamente corretta mammografia”.
C’è un’altra indicazione da seguire per le donne in dolce attesa: “poiché la mammografia è un esame radiografico, le donne in gravidanza non devono sottoporsi a tale esame, a meno che non vi sia una specifica urgenza. L’esame va evitato in particolare nei primi tre mesi della gravidanza, vista l’emissione di radiazioni, seppure di contenute entità, al fine di evitare al feto nella delicata fase della organogenesi inutili e potenzialmente dannose esposizioni alle radiazioni ionizzanti”. Per lo stesso motivo, è opportuno non eseguire questo tipo di accertamento quando si ha il dubbio di poter essere incinte. Nel caso in cui per una donna incinta non sia possibile rinviare l’esecuzione della mammografia a dopo il parto, è necessario comunicare il proprio stato al radiologo, che dovrà adottare tutti gli accorgimenti del caso e tutte le precauzioni tecniche. “Non ci sono problemi, al contrario, nell’effettuare una mammografia dopo il parto, anche durante il periodo dell’allattamento”.
Intervistato: Dottor Vincenzo Garraffa, medico specializzato in Radiologia Medica e Medicina Nucleare.
Maria Chiara Pellizzari
Laureata in Giurisprudenza all'Università Bocconi di Milano, giornalista, scrittrice e copywriter, è la Direttrice Responsabile del Magazine online WelfareCare.