Perché il Comune ha scelto di patrocinare l’evento?
Perché un Comune, tra le sue priorità, deve prevedere il sostegno di qualsiasi iniziativa che si occupi di prevenzione. Il tema della prevenzione è, oggi più che mai, una necessità stringente che ogni amministratore deve portare avanti, alla luce delle molteplici fragilità che la società si trova ad affrontare. Oggi spesso si fatica ad operare in termini di progettualità preventiva, con il risultato che poi ci si trova a gestire situazioni emergenziali che comportano grande sofferenza per le persone che si ritrovano coinvolte. Questo evento va esattamente nella direzione di giocare d’anticipo a favore del benessere di una comunità.
Quale messaggio volete lanciare abbracciando questo progetto?
L’importanza del prendersi cura di sé non viene abbastanza sentita, in una vita caratterizzata da ritmi frenetici e in un periodo in cui la possibilità di curarsi adeguatamente spesso corrisponde ad un impegno economico importante. Questo progetto vuole dare una spinta a sensibilizzare sul tema della cura preventiva, con particolare attenzione verso il delicato e potente universo femminile, focalizzandosi su una fascia non protetta dal sistema di screening.
Qual è l’impatto di iniziative come questa dal punto di vista sociale?
Ogni progetto sociale deve avere come focus l’attenzione ai bisogni della persona. D’altra parte il concetto di WALFARE rappresenta l’insieme di interventi e di prestazioni erogati dalle istituzioni pubbliche destinati a tutelare i cittadini nelle condizioni di bisogno, a coprirli da determinati rischi, migliorarne la qualità della vita e il benessere, garantire istruzione, cure sanitarie, assistenza, sostegno al lavoro e all’imprenditorialità, promozione della famiglia ecc. Non è sempre facile per un Comune provvedere in maniera autonoma a tutti questi aspetti, ed è in questa direzione che va la necessità di lavorare in rete con Enti del Terzo Settore e in parternariato con il privato.
Come pensate verrà accolta l’opportunità dalla comunità?
Sicuramente in maniera positiva, gli erbesi sono cittadini sensibili e attenti se percepiscono che le proposte vengono portate avanti per il bene di tutti. La comunità erbese è ricca dal punto di vista delle relazioni territoriali e costituisce un riferimento rispetto alla presenza di Enti e associazioni, speriamo che progetti come questo possano al tempo stesso creare spunti di riflessione, ma anche essere di esempio ad altre iniziative analoghe. Un ringraziamento doveroso e di vero cuore alle attività erbesi, alle aziende, agli esercenti che hanno creduto insieme a noi a questa iniziativa e che con il loro contributo hanno sostenuto il progetto, rendendolo possibile.