Intervista al consigliere delegato ai Servizi sociali di Castelnuovo del Garda Chiara Trotti

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Il Comune di Castelnuovo del Garda ha scelto di patrocinare e ospitare l’iniziativa “Mammografia ed Ecografia Gratuita” che consente alle donne del territorio comunale non incluse nei programmi di screening di effettuare esami diagnostici gratuiti all’interno della clinica mobile di WelfareCare. Per l’occasione abbiamo intervistato il consigliere delegato ai Servizi sociali Chiara Trotti in foto con il sindaco Davide Sandrini.

Perché il Comune ha scelto di dare continuità a quest’evento?
L’Amministrazione comunale, alla luce del successo dell’evento che si era tenuto nel 2022 (72 esami diagnostici divisi tra ecografie e mammografie) e fermamente convinta che il ben-essere sociale passi anche attraverso la strada della prevenzione, ha accolto con grande favore la proposta di reiterare quest’anno l’iniziativa. Dare il patrocinio comunale a tali eventi significa per noi sottolinearne la serietà e l’utilità.
La gratuità dell’evento, già di per sé un incentivo per tante persone in difficoltà economiche o semplicemente impegnate in spese di vario tipo (scuola, bollette, spesa quotidiana…) si unisce al vantaggio di un’unità mobile direttamente sul nostro territorio, senza necessità di spostamenti o di tempi lunghi di attesa.

Quale messaggio volete lanciare abbracciando un progetto che invita le donne a prendersi cura di sé?
Le donne del XXI secolo hanno in genere superato tabù e paure, ma c’è ancora tanta strada da fare. Il “prendersi cura di sé” non è assolutamente tempo sprecato, sottratto al lavoro, alla famiglia, alla propria vita, ma rappresenta un passaggio fondamentale per prendere coscienza di sé, compreso il proprio stato di salute.
Talvolta pensiamo di non avere tempo, ci sembra che il problema sia di altre, soprattutto se siamo ancora relativamente giovani (l’iniziativa è riservata alle donne di età compresa fra i 35 e i 49 anni), talvolta abbiamo paura e preferiamo non controllare; in un contesto extra ospedaliero come l’unità mobile può risultare più facile, meno “istituzionale” ma altrettanto utile e fondamentale. Il messaggio in conclusione che vogliamo lanciare è questo: approfittiamo di occasioni importanti come questa, senza paura e senza esitazioni.

Quale pensate sia l’impatto di iniziative come questa dal punto di vista sociale? 
Il risultato più importante, a livello sociale, di tali iniziative è sicuramente quello di agire sul territorio, andando “incontro” alle persone, agevolando la loro adesione al progetto e svolgendo dunque un’importantissima attività di prevenzione. Ne trae giovamento non soltanto la singola persona ma tutta la comunità: è questo l’obiettivo dei progetti legati al “welfare”, migliorare la qualità della vita dei cittadini significa rendere più forte la società.
Ma c’è un altro aspetto che mi preme, in tale circostanza sottolineare; si parla spesso di “bene comune” senza saper bene in che cosa consista. Tale progetto vede l’interazione, la sinergia tra pubblico e privato. Questo è uno dei tasselli della nostra società occidentale. Il perno del bene comune è la persona, in relazione con altre persone. L’associazione WelfareCare, le aziende, l’Amministrazione comunale e le donne che aderiscono al progetto rappresentano un’unica comunità.

Come pensate verrà accolta l’opportunità dalla comunità?
La comunità castelnovese ha sempre dimostrato interesse e disponibilità per le numerose iniziative di carattere sociale, conosciamo il senso civico e la determinazione delle nostre concittadine e siamo fiduciosi che anche questa volta aderiranno alla proposta.
Sappiamo quanto sia importante il passa parola, sia attraverso i canali social ma anche nelle normali conversazioni. Ci auguriamo che funzioni anche per tale progetto, i dati della passata edizione ci fanno ben sperare
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