Intervista al Sindaco di Lendinara Luigi Viaro

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La clinica mobile di WelfareCare farà tappa nel Comune di Lendinara per la “Mammografia ed Ecografia Gratuita”, l’iniziativa che offre alle donne del territorio comunale la possibilità di sottoporsi ad un esame diagnostico gratuito con consegna immediata del referto grazie alla partnership con le aziende.

Perché il Comune ha deciso di ospitare e patrocinare questo appuntamento dedicato alla prevenzione del tumore al seno?

La prevenzione è uno dei punti principali per garantire la qualità della vita, soprattutto in un contesto così delicato come il tumore al seno, ma anche per tutte le altre problematiche che riguardano sia l’universo femminile che quello maschile. È compito dell’Amministrazione comunale quindi aiutare i cittadini a sensibilizzarsi a questo “abito mentale” che dobbiamo acquisire e che l’opportunità che si è presentata con quest’iniziativa ci permette di incentivare.

Quale messaggio volete lanciare ai cittadini attraverso questo progetto?

Questo progetto va fortemente sostenuto per l’importanza che riveste, ma quest’anno ha una particolare forza visto che l’attenzione per l’emergenza sanitaria rischia di far calare l’attenzione verso uno dei mali più subdoli e precoci che possono togliere il sorriso ad una donna. È essenziale arrivare in tempo e permetterle di avere dei riferimenti affinché non si senta sola o abbandonata e possa trovare i servizi necessari per gestire le problematiche organizzative che possono ricadere sulla sfera personale, familiare ed emotiva.

È la prima volta che il Comune ospita un evento legato alla prevenzione?

No, non è la prima volta in cui a Lendinara ci si spende per la prevenzione, sia per l’Ottobre Rosa che per il Novembre Azzurro. La volontà è di creare consapevolezza, affinché la cultura della prevenzione non si fermi a questi mesi autunnali ma resti viva nel corso di tutto l’anno. La nostra Amministrazione sostiene non solo la prevenzione al tumore al seno, ma anche all’utero, la fibromialgia, la fibrosi cistica o la depressione, oltre ai temi legati al tumore alla prostata o al colon.

Qual è l’impatto di queste iniziative dal punto di vista sociale? 

Una malattia non stravolge solo la vita del singolo, in particolare una malattia come questa che coinvolge proprio il nucleo più intimo della famiglia. Ad essere coinvolta è tutta la famiglia e la società, anche per l’impatto emotivo che porta con sé. L’Amministrazione deve avere come primario obiettivo la comunità e il sostegno alla tutela della salute deve essere di primaria importanza, perché la famiglia ne è il nucleo fondante. Ciò permette anche di creare legami nel territorio grazie alle associazioni che quotidianamente operano, con convegni, incontri, attività varie promosse in particolare da Lilt e Andos, dall’assessorato alle Pari Opportunità, dall’Ulss e dalle società sportive e culturali sensibili a questo tema.

Come pensate verrà accolta dalla comunità quest’iniziativa?

Ci auguriamo che la risposta sia positiva e attiva da parte della popolazione, soprattutto femminile, anche perché in questo periodo di emergenza sanitaria si è registrato il timore di frequentare gli ospedali, oltre ad un’attenzione minore per problematiche di salute non strettamente legate al Covid. E questo può essere pericoloso. Crediamo poi nel passaparola e nella disponibilità da parte di questo progetto a coinvolgere più donne possibile ed evitare di arrivare troppo tardi in un contesto in cui la prevenzione è essenziale per uno sviluppo non nefasto della malattia.

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