STORIA DISTILLERIA NARDINI
Esistono famiglie ed aziende che, per la loro storia e capacità di coinvolgere il territorio con la propria visione imprenditoriale, ne marcano in modo indissolubile i caratteri e ne diventano i naturali ambasciatori.
E’ questo il caso della Distilleria Nardini, storica impresa familiare di Bassano del Grappa fondata nel 1779, la più antica distilleria d’Italia, il cui nome, a più di due secoli dalla fondazione, è sinonimo di grappa e di distillati di eccellenza. Una storia profondamente italiana, con quei caratteri peculiari che solo un Paese così variegato e ricco di storia, cultura, bellezza e capacità di fare può esprimere.
Questo stretto legame tra la famiglia Nardini e il territorio risale alle origini dell’azienda, a fine ‘700, quando Bortolo Nardini si trasferì dal Trentino a Bassano, alle pendici del Monte Grappa, per fondare la prima distilleria di grappa, prodotta fino ad allora con metodi arcaici dai contadini della zona.
Nel paese dall’antica tradizione enologica, era pratica assai diffusa quella di distillare le vinacce per trarne una fonte di reddito e di sostentamento. All’epoca i distillatori si spostavano di casa in casa, con un alambicco mobile, per distillare “conto terzi” le vinacce derivanti dalla produzione del vino e Bortolo Nardini, intrapreso questo “mestiere”, si spinse fino a Bassano del Grappa. In un piccolo locale del 1200 sul ponte palladiano di Bassano, Bortolo Nardini aprì nel 1779 la sua distilleria con mescita, nei locali che ancora oggi ospitano la Grapperia. Per la prima volta non era più il distillatore, con il suo alambicco mobile, a recarsi dai contadini per distillare ma i contadini stessi a conferirgli le vinacce per la produzione di grappa. Bortolo chiama la sua grappa “Aquavite di vinaccia”, alla maniera latina senza la “c”, giocando sull’etimologia che la vuole a volte “aqua di vita” altre “aqua della vite”. Nasce la prima grappa d’Italia, la Grappa Nardini. Oggi in questo luogo, che nei secoli è stato testimone e teatro degli avvenimenti storici che si sono susseguiti plasmando le sorti dell’Europa, tutto è come allora: annoverata tra i Locali Storici d’Italia, la Grapperia racconta una tradizione antica che si tramanda da secoli, e che ancora conquista ed appassiona. Di generazione in generazione, la distilleria si è sviluppata ed è cresciuta, dalla storica Grapperia sul Ponte alle avveniristiche “Bolle” realizzate da Massimiliano Fuksas, nel solco di una visione che è riuscita a creare, intorno alla bottiglia di “Acquavite di Vinaccia”, con il nome riportato alla maniera antica, l’immaginario iconico della grappa italiana nel mondo. In questo nome evocativo, legato indissolubilmente all’etichetta “bianca” realizzata dalla storica stamperia bassanese dei Remondini, sono raccolti tutti i valori guida dell’azienda: storicità, territorio e prodotto di altissima qualità, un’eredità culturale da trasferire alle future generazioni di famiglia.
Dal 1779 Nardini è sempre stata un’azienda a conduzione familiare, entrata a far parte dell’esclusivo club delle aziende familiari bicentenarie “Les Henokiens”. Una vita dedicata ad esaltare il proprio territorio, culla di un prodotto prezioso ancora oggi, dopo oltre due secoli. Oggi è la 7° generazione a portare avanti la tradizione familiare e a diffondere la cultura di un’icona italiana nel mondo: la Grappa Nardini.
In un mercato molto affollato e competitivo come quello degli spirits, Nardini ha saputo valorizzare la propria plurisecolare ed irripetibile esperienza di distillazione, perfezionando il metodo artigianale ed affiancandolo a moderne e performanti tecniche e procedure per garantire standard qualitativi ineccepibili. Nel lungo cammino imprenditoriale che l’ha portata ad essere leader nel proprio mercato d riferimento, la famiglia Nardini ha saputo sempre sintetizzare saperi antichi e visione del contemporaneo, a misura della propria identità e in sintonia con i tempi.