IMESA S.p.A. ha scelto di abbracciare l’iniziativa “Mammografia ed Ecografia Gratuita” che il 24 maggio ha consentito alle donne di Motta di Livenza non incluse nei programmi di screening di effettuare esami diagnostici gratuiti all’interno della clinica mobile WelfareCare. Per l’occasione abbiamo intervistato l’Ing. Alessia Miotto, Amministratore Delegato IMESA S.p.A.
Perché avete scelto di investire in questo evento dedicato alla prevenzione?
Abbiamo scelto di investire in questo evento perché crediamo che la prevenzione sia fondamentale. Anche le donne non incluse nei programmi di screening devono avere la possibilità di effettuare un controllo o un esame diagnostico. Purtroppo le malattie non hanno età, per questo è importante sensibilizzare quante più persone possibile sull’importanza di prendersi cura di se stesse e della propria salute.
Quale messaggio volete lanciare attraverso questo progetto?
Il messaggio per noi più importante è che prevenzione può salvare la vita. Anche se la scienza fortunatamente sta facendo enormi progressi sulle cure del cancro, questo non può bastare.
Serve una rivoluzione culturale sulla prevenzione.
La prevenzione è qualcosa che come azienda ci accompagna costantemente, non solo quando parliamo di salute e benessere, ma anche quando ogni giorno ci impegnamo per garantire la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro.
Quanto conta per voi la responsabilità sociale d’impresa?
Noi crediamo che un’impresa sia elemento fondamentale del territorio in cui è inserita, da questo prende risorse, e per questo ha il dovere morale di contribuire al benessere del territtorio e delle sue persone.
Per noi i temi sociali, la centralità della persona, il benessere dei lavoratori e i rapporti con le istituzioni che hanno un impatto sociale sul territorio sono elementi fondamentali.
Non solo salute, ma anche rapporti con le scuole e con i giovani, supporto alle comunità del territorio, sono alcune delle attività su cui si concentra il nostro impegno come azienda.
Quella con WelfareCare è la prima partnership che avete stretto sul tema della salute?
Sì questa è la prima partnership, ma sicuramente non sarà l’ultima. Abbiamo incontrato una realtà dinamica, attenta alle persone e preparata sul mondo della prevenzione.
Com’è stata accolta l’opportunità dalle donne del territorio?
L’opportunità è stata colta con interesse e partecipazione, purtroppo i posti sono limitati per ragioni organizzative e alcune persone che avevano provato a prenotarsi non hanno potuto accedere alla prestazione. Questo però dimostra che l’interesse delle persone c’è e che queste opportunità sono una risposta ad esigenze sociali reali.