La visita dermatologica è un appuntamento fondamentale per la prevenzione del melanoma. A spiegarlo la Dottoressa Sibil Vernoni, Specialista in Dermatologia e Venereologia, in collaborazione con Red Care.
Durante la visita, il dermatologo esegue un esame approfondito della pelle utilizzando strumenti come il dermatoscopio, che permette di visualizzare le caratteristiche interne dei nevi con maggiore dettaglio.
Inoltre, il dermatologo può monitorare i nevi nel tempo, rilevando cambiamenti minimi che potrebbero indicare una trasformazione maligna, grazie all’utilizzo di Tecnologie Avanzate come la Videodermoscopia (Fotografia ad Alta Risoluzione) che consente di documentare i nevi e confrontarli nel tempo; l’Intelligenza Artificiale che attraverso Algoritmi avanzati analizza le immagini dei nevi per identificare quelli a rischio di melanoma.
Queste Metodiche vengono utilizzate per la mappatura dei nevi sospetti: su quelli privi di atipie, che sono benigni, non è necessario effettuare alcuna mappatura.
Nel caso in cui un nevo risulti altamente è sospetto, il dermatologo può prelevare un campione di tessuto da inviare al laboratorio per effettuare l’analisi istologica: questo permette la diagnosi a tutto spessore definendo la diagnosi clinica.
Maria Chiara Pellizzari
Laureata in Giurisprudenza all'Università Bocconi di Milano, giornalista, scrittrice e copywriter, è la Direttrice Responsabile del Magazine online WelfareCare.